venerdì 20 dicembre 2013

Il Business Plan. Parte 1



Tendenzialmente parlare di tabelle, mercato, contratti e programmi di lavoro con i musicisti non è semplice come sembra, anche perché buona parte di questi, soprattutto coloro che non lo fanno di mestiere, trova poco artistico ed il più delle volte svilente avere a che fare con numeri, conti e costi da sostenere.

La realtà dei fatti, tuttavia, è un’altra. La redazione di un business plan, ossia la preparazione di un piano di lavoro avente ad oggetto investimenti, fattibilità economica, analisi del mercato di riferimento e sviluppo temporale del Vostro progetto artistico, è estremamente utile ed efficace, e ciò non solo perché Vi consente di trarre i migliori profitti dalla Vostra attività, consentendoVi di aumentare gli introiti e di limitare le perdite, ma anche perché cambia definitivamente il Vostro approccio nei confronti del pubblico, degli operatori del settore, di Voi stessi e, soprattutto, della Vostra Arte. Ciò premesso, se in questo momento state scuotendo la testa, pensando che difficilmente le valutazioni di mercato possano influire sulle vostre canzoni, cominciate a riflettere sul fatto che il business plan non è  l’obbiettivo, ma uno strumento per permetterVi di realizzare i risultati desiderati; potreste facilmente cambiare idea..

Nella prima stesura di questo post avevo scelto di inserire le caratteristiche base di un business plan artistico, conscio del fatto che buona parte di Voi difficilmente si sia cimentato nella sua redazione, successivamente ho preferito agire in maniera differente, scindendo il contenuto del post in due parti ed incentrando la prima sui motivi per i quali sviluppare il progetto e la seconda sui contenuti. La ragione è semplice: solo se riuscirò a convincerVi della necessità del business plan sarete maggiormente attenti al suo utilizzo, altrimenti lo considereTe una facoltà e difficilmente Vi metterete con la Vostra band e con  l’eventuale management a dialogare davanti a un tavolino…

Proviamo quindi a dare risposta alla domanda di cui sopra. Per quali ragioni dovrei redigere un business plan?
Per diversi motivi:

a)      Perché Vi rende coscienti dei Vostri obbiettivi e di quelli delle persone intorno a Voi.
Probabilmente lo sapete già Voi stessi, ma ripeterlo ancora una volta male non fa: una cosa è passare decine di ore in discussioni sterili con membri della band, agenti ed uffici stampa, una cosa è prendere in mano carta e penna (well, ora forse i laptop..) e organizzare insieme un progetto, programmando gli obbiettivi da perseguire e sviluppando una visione comune. Credetemi, e Ve lo dico per esperienza, non avete idea di quanta sia la differenza.  

b)      Perché Vi insegna a non perdere tempo e ad ottimizzare il Vostro lavoro.
I business plan Vi aiutano a razionalizzare i vostri impegni: solo calendarizzando le Vostre attività e fronteggiando puntuali scadenze Vi renderete conto di quanto tempo spendete per ragioni inutili (well, a essere puntigliosi, in questo caso più che di business planning si dovrebbe parlare di time planning. Vero è che quando cominciate ad avere un approccio maggiormente commerciale e professionale al mondo dello showbusiness, la differenza tra time planning, business planning e marketing planning è minore di quanto si possa pensare…);

c) Perché vi permette di trarre profitto dalla Vostra attività professionale.
Una carriera di successo non può prescindere da un’attenta analisi delle entrate e dei costi da sostenere. La storia dello showbusiness è ricca di aneddoti su musicisti che hanno rovinato grandiosi carriere proprio per questa ragione, investendo in tour e dischi senza conoscere a fondo le voci di spesa o fronteggiando problemi economici e fiscali che ben poco avevano a che fare con le canzoni suonate sui palchi. Lavorando in questa maniera imparerete a correggere i fattori negativi, a potenziare quelli positivi da potenziare, ad affrontare gli inconvenienti e a gestire gli elementi sorpresa. Per il sottoscritto, che ha sempre considerato l'apprendimento dai propri errori come una delle migliori forme di intelligenza, quest'ultimo dato ha un'importanza fondamentale;

d)     Perché Vi aiuta a comprendere il Pubblico e i Vostri concorrenti.
Che Vi piaccia o meno, la gente ha poco tempo da dedicare all’Arte, e le statistiche indicano che la maggior parte dei potenziali ascoltatori difficilmente sceglie di orientarsi alla conoscenza di nuovo materiale, come ad esempio il Vostro, preferendo ascoltare brani già noti oppure brani nuovi di Artisti conosciuti. Orbene, se cominciate a a ragionare su ciò che la gente ascolta, su come incentivare nuovo potenziale pubblico e su come differenziarVi da ciò che fanno gli altri, la Vostra Arte non potrà che renderVi grazie.....;
e) Perché lo fanno tutti i grandi Artisti.
Non c’è Gruppo o Artista di livello che non pensi a programmare in maniera maniacale ogni singolo evento promozionale, singolo o concerto; al massimo è possibile che qualcuno lo faccia per loro, e lasci quindi ai musicisti solo l’ultima parola. Non crediate però che operare in prima persona e delegare a terzi porti allo stesso risultato: se da una parte affidare ad altri determinati incombenti vuol dire avere meno problemi a cui pensare, bisogna anche essere consci del fatto che, per quanto possa essere potente la Vostra opera comunicativa e di convincimento, gli altri non faranno mai le cose come le volete Voi. Anche in questo caso, Vi parlo per esperienza..;

f) La più importante, forse la più cinica ma decisamente quella che Vi servirà di più: Perché imparate a contestualizzare la realtà e ad uscire dal mondo dei sogni.
Volete suonare a San Siro? Nulla Vi vieta di pensare che potete farcela, ma mettere il Vostro progetto su carta gli darà consistenza, magari rendendovi edotti del fatto che a San Siro sarà difficile suonare con investimenti minimali e senza un’adeguata copertura mediatica. Se poi il Vostro valore di mercato non migliora e continuate ad avere a che fare con locali vuoti, visualizzazioni minimali su Youtube e incassi che rasentano lo zero, è giusto anche che riflettiate sul Vostro potenziale, o se non altro sulla strategia che perseguite: ricordate che il mercato non è sempre un nemico; a volte può essere anche un ottimo indicatore della strada che state percorrendo.
 
Perdonatemi, non voglio essere brusco, anch’io adoro le storie miracolose, quelle che Ti fanno ancora credere alla realizzazione dei sogni nel cassetto e agli Artisti sconosciuti che da un giorno all'altro cominciano a riempire le arene, semplicemente vorrei che foste sinceri e onesti con Voi stessi. Se lo sarete, sarete coerenti anche con il pubblico che avrete di fronte e con le persone che lavorano insieme a Voi.

Sperando di averVi convinto sull'importanza della redazione di un progetto artistico, Vi invito a leggere il prossimo post, che pubblicherò auspicabilmente a Marzo 2014, nel quale mi occuperò (in maniera molto generica, non abbiate paura..) dei suoi contenuti, al contempo dando risposta ad alcune domande che mi sono state rivolte durante i seminari effettuati in questi anni.

Colgo l’occasione per fare a Tutti i migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Suonate (tanto), studiate (ancora di più), e possibilmente concedeteVi un po’ di riposo per ricaricare le batterie ed affrontare il prossimo anno con nuove idee artistiche.. In un momento come questo, il Nostro Paese ne ha un disperato bisogno..

Ps Tutto questo Vi sembra eccessivo?
Ottimo. Vuol dire che state prendendo sul serio la Vostra carriera...

Stay tuned


And keep on’ rockin’…

Marco