martedì 28 aprile 2015

Conviene iscriversi alla SIAE?

Una delle domande più frequenti, fra le tante che ricevo è quella concernente la convenienza dell’iscrizione alla SIAE.

Prima di entrare nel vivo del discorso, tuttavia, preferisco fare una premessa. La mia opinione non è del tutto imparziale: sono orgogliosamente iscritto alla SIAE come autore dal 2007, e considero tutt’ora la strada associativa con questo ente la migliore per la diffusione del diritto d’autore e per la garanzia di un sostentamento a coloro che creano cultura. Ciò che più mi preme, infatti, è che gli autori vedano riconosciuto il loro ruolo nella società e, cosa ancor più importante, che conoscano loro stessi il loro potenziale. Se gli autori e gli artisti non si fossero comportati negli ultimi anni al limite dell’autolesionismo, le cose oggi sarebbero molto differenti..

Ciò dovutamente premesso, credo che la cosa migliore sia analizzare in maniera oggettiva vantaggi e svantaggi dell’iscrizione, di modo che possiate Voi stessi possiate effettuare le migliori valutazioni.

VANTAGGI

A) Costo. L’iscrizione alla SIAE è gratuita per gli infratrentenni, pertanto, nell’ipotesi siate  adolescenti o comunque ancora giovani, la scelta di associarsi diventa certamente la migliore possibile dal punto di vista economico (salvo la scelta politico/filosofica su cui infra). Per quanto invece riguarda gli ultratrentenni, è necessario fare una distinzione (la si dovrebbe fare anche per gli infratrentenni ma non voglio andare troppo nello specifico) a seconda che si scelga la strada del mandato (che non permette di partecipare alla vita associativa dell’ente) o la strada associativa vera e propria.
Giova sottolineare che, con il sistema di voto attuale, fortemente parametrato alle entrate derivanti dal diritto d’autore, a meno che Voi non siate potenziali percettori di grandi guadagni (e Ve lo auguro) o semplici idealisti come il sottoscritto, il mandato rappresenta una scelta assolutamente conveniente, e di certo non lesiva delle Vostre entrate.

B) Tempistiche. Nell’ipotesi scegliate di associarvi ad una società di collecting straniera (fra i miei conoscenti la più quotata è la PRS, ma di certo non è l’unica possibilità), e al contempo vogliate mantenere la Vostra residenza in Italia, i tempi di pagamento potrebbero allungarsi non poco, fino a diventare di svariati mesi.

C) Filosofia alla base dell’ente. Se reputate la remunerazione economica degli utilizzi dell’opera la strada migliore per il sostentamento dei giovani autori, al momento la SIAE è l’unica società che garantisca un trattamento di tale tipo. Per quanto poi concerne Soundreef, la cui natura, da un punto di vista giuridico, nonostante una sentenza a favore da parte del tribunale di Milano dell’Ottobre scorso, non è ancora del tutto chiara (o meglio, è assolutamente chiara ma non sono chiari gli sviluppi che vi potranno essere nei prossimi anni), Vi invito accuratamente a riflettere su determinati elementi: aggio, modalità di ripartizione, diritti oggetto dell’opera di collecting. Starà poi a Voi trarre le opportune conclusioni.

SVANTAGGI

A) Costo. Non nego che associarsi alla SIAE, nell’ipotesi siate ultratrentenni, possa rivelarsi un costo notevole, soprattutto in questo momento di crisi, e non nego che altre realtà, come le società di collecting straniere, possano offrire soluzioni più convenienti. Non dimenticate tuttavia che avere un’unica società di riferimento per tutto il mondo, che garantisca tempistiche sicure di pagamento e la possibilità di avere un punto di appoggio costante in caso di dubbi, ha un valore – anche economico – non indifferente.

B) Ripartizioni. Purtroppo il sistema delle ripartizioni attuale è ben lontano dalla giustizia e dall’equità, e gli svantaggi per i piccoli autori sono sotto gli occhi di tutti. Vero è che a) nell’ipotesi riusciste ad avere un notevole margine di successo, la situazione potrebbe cambiare notevolmente (a Vostro vantaggio) b) In altri sistemi, come quello anglosassone, l’attenzione all’analitico è ancora minore di quella Italiana…

C) Aspetti politico/filosofici. Qualora consideriate il diritto d’autore come una strada iniqua, potrete sempre scegliere la strada dei commons, assolutamente lecita da un punto di vista giuridico. Ricordate che comunque tale opzione presenta un’incompatibilità con la SIAE, e ciò perpetuamente, ragion per cui, se Voi scriveste la nuova “Albachiara” e la registraste in regime di commons, non potreste successivamente sfruttare i diritti di utilizzazione economica di quell’opera. Il tutto, ovviamente, non vieterebbe una monetizzazione tramite sincronizzazioni o merchandising, ma stiamo parlando di attività al di fuori del diritto d’autore…

A presto, and keep on rockin’..


Marco



Questo articolo è stato pubblicato anche nel blog Quadriproject.com all’interno della rubrica “L’Avvocato Risponde”