mercoledì 29 maggio 2013

Ho veramente bisogno di un Avvocato per lavorare nel mondo dello spettacolo?



Questa domanda mi viene proposta ad ogni convegno a cui partecipo, e buona parte degli Artisti che conosco me l’ha fatta anche in privato. Quindi ritengo opportuno che il primo vero post del blog debba rispondere a questo interrogativo.

Per dirla in maniera breve, se parliamo da un punto di vista giuridico, a meno che non vogliate intraprendere procedimenti giudiziali per i quali l’Avvocato è necessario per legge (i più curiosi di Voi potranno trovare ulteriori informazioni nel codice di procedura civile), la risposta è no.

Ad ogni modo, tutto dipende da ciò che fate.
Se siete 4 amici che suonano in una cantina ed organizzano festini dentro il garage con birre, amici e donne del gruppo (aperta parentesi, se riuscite a portarne di nuove tanto meglio, la musica è un fattore aggregante e i musicisti riscuotono sempre un discreto successo con il gentil sesso..), molto probabilmente non avete bisogno di un Avvocato.
Idem dicasi se gestite un gruppo parrocchiale con il quale realizzate il saggio di fine anno o se svolgete una missione artistica cantando canzoni negli Ospedali per sfruttare il potenziale curativo della musica.

Ciò premesso, vi sono dei casi in cui l’intervento dell’Avvocato è, se non necessario, almeno auspicabile. Volete un esempio?
a)      Un Avvocato rende la Vostra posizione più seria e credibile se siete in fase di contrattazione con un’etichetta per un contratto discografico;
b)      Un Avvocato può portare avanti le trattative e lasciare che Voi facciate il Vostro lavoro (sì lavoro, perché quella di musicista è una professione, non un hobby) quando volete mettere uno schermo con case discografiche, promoter, manager e soggetti terzi;
c)      Un Avvocato Vi può dare consigli su come adottare una politica pluriennale di business permettendovi di sviluppare la vostra attività in maniera legale (e si spera fruttifera);
d)     Un Avvocato Vi permette di presentarVi come professionisti, non come amatori o dilettanti. E nel mondo dello spettacolo, sapere vendere la propria immagine è importante almeno quanto cantare intonati o scrivere grandi canzoni.

Faccio anche presente che, come dice una nota pubblicità, “prevenire è meglio che curare”, quindi se si mettono subito in regola i rapporti con i professionisti che lavorano insieme a Voi tanto da un punto di vista giuridico quanto da un punto di vista economico e fiscale (vd. spartizione dei proventi, gestione delle spese, costi da sostenere, decisioni su quali voci mettere a budget ecc.) i problemi si riescono ad evitare (o quanto meno sono drasticamente ridotti).

Per riassumere il concetto, come diceva Sandro Scala quando seguivo il suo corso per diventare tecnico del suono (eeeh già, in una delle mie molte vite ho frequentato anche quello…): non esiste il giusto e lo sbagliato, esiste solo l’appropriato.

Aperta parentesi: gli Avvocati costano. Nessun professionista di mia conoscenza lavora gratis, e, per esperienza personale, è difficile che una persona che svende il proprio mestiere sia anche capace di offrire un servizio di qualità (il discorso si applicherebbe anche ai musicisti, ma questa è un’altra storia….). Quindi valutate bene prima di fare la Vostra scelta.

Stay tuned (and keep on rockin’)

Marco

martedì 28 maggio 2013

Introduzione



Mi ero promesso di fare partire prima o poi un blog con suggerimenti, racconti, aneddoti ed esperienze di vita vissuta accumulati in questi anni di music business, ed in tutta onestà credo che ora sia arrivato il momento, vista la mancanza di prospettive per musicisti e, ahimé, l’ignoranza dilagante nel settore dell’intrattenimento nostrano.

Gli argomenti giuridici tendono ad essere per lo più noiosi, gli aspetti economici/fiscali della professione ancor di più, ma, come diceva Miles Davis: “la conoscenza è potere e l’ignoranza è schiavitù”, quindi Vi toccherà studiare (non dimentichiamoci che la crisi del settore musicale è stata causata dai musicisti stessi più che dalla congiuntura economica e dall’avvento del multimediale). Ciò premesso, proverò a lasciare da parte il taglio tecnico e ad adottarne uno più user-friendly (o consumer friendly, oppure semplicemente friendly;), per tentare di coinvolgere gli aspiranti professionisti del domani al rispetto delle normative vigenti ed aiutare coloro che non sono tecnici del settore a praticare con questioni burocratiche ed adempimenti amministrativi (non me ne vogliano i miei colleghi, i quali insieme al sottoscritto stanno facendo un grande lavoro per riportare i diritti in un settore nel quale, purtroppo, passano spesso inosservati).

Onestamente non so quanto durerà il viaggio (gli episodi di cui parlare potrebbero essere veramente infiniti) né tantomeno quale sarà il feedback da parte del pubblico; ho solo la speranza che la condivisione di esperienze da parte di un professionista del settore possa dare i suoi frutti e portare un minimo di miglioramento ad un ambiente ormai devastato da problemi connessi alla sua stessa natura nonché dal disinteresse generale….

Stay tuned (and keep on rockin'..)

Marco